Origine delle Cooperative
Forme di cooperazione spontanea sono sempre esistite, ma per individuare la nascita di un vero e proprio movimento cooperativo organizzato – in cui l’associazione fra le persone si basa sulla volontaria e cosciente condivisione di ideali comuni – bisogna risalire all’inizio dell’Ottocento.
La rivoluzione industriale verificatasi tra il Settecento e l’Ottocento, infatti, aveva trasformato milioni di individui (uomini, donne e bambini) in operai salariati, sottoponendoli a ritmi di lavoro disumani in cambio di paghe da fame ed esponendoli all’arbitrio degli industriali anche per colpa di leggi che proibivano ogni organizzazione sindacale.
Proprio per aggirare queste inique leggi in Inghilterra – il paese nel quale l’industrializzazione aveva raggiunto il suo massimo sviluppo – gli operai cominciarono a creare delle “Società di Mutuo Soccorso”, organizzazioni in cui le attività di carattere solidaristico (in particolare sostegno ai membri momentaneamente disoccupati e l’assistenza alle famiglie più bisognose) si accompagnavano ad attività di tipo sindacale e rivendicativo.
La prima cooperativa di consumatori in senso moderno fu la “Rochdale Pioneers Society”, la Società dei Probi Pionieri di Rochdale fondata nel 1844 da ventotto tra operai tessili e artigiani che, unendo i loro miseri averi (circa una sterlina a testa), si associarono con l’obiettivo iniziale di aprire uno spaccio cooperativo dove anche i più poveri potessero acquistare i generi di prima necessità: farina, zucchero, qualche candela, etc.
Mettendo insieme le loro forze – pensavano i Pionieri – sarebbe stato più facile difendere il potere d’acquisto dei loro magri salari, e gli eventuali profitti ricavati dallo spaccio avrebbero potuto essere impiegati per creare nuovi posti di lavoro per i soci in difficoltà. L’iniziativa ebbe successo, e fu rapidamente seguita dall’apertura di una macelleria, poi di un negozio di stoffe e quindi di un mulino.
Il più importante merito dei Pionieri di Rochdale fu quello di fissare nel loro statuto i principi fondamentali che tutt’oggi ispirano l’intero movimento cooperativo, come la condivisione fra i soci di valori e interessi, la democrazia interna (basata sul principio “una testa, un voto”), la tolleranza religiosa, il diritto all’istruzione, la parità tra i sessi (a cominciare dal riconoscimento del diritto di proprietà anche per le donne, non contemplato dalle leggi dell’epoca), la solidarietà.
A partire dall’esperienza di Rochdale il movimento cooperativo si estese ben presto a tutta l’Europa e al resto del mondo.
Fonte:https://www.legacoop.bologna.it/associazione/storia/subpage-2-di-storia/