Ideologia della Condivisione

🌱 Che cos’è il Condivisionismo
Il Condivisionismo è un nuovo sistema sociale, economico e culturale fondato sulla cooperazione e sulla condivisione.
Non è soltanto un modello economico, ma una vera rivoluzione culturale che trasforma l’individualismo produttivo per il profitto, in produzione condivisa per il bene comune. Una vera e propria conversione culturale ed evolutiva dove, l’essere ed il vivere, non è più relativo e condizionato dal denaro e dalla produzione per profitto, ma si evolve ad un modello esistenziale e sociale, dove diviene centrale mettere in atto i propri talenti creativi, per il bene comune.
Nel Condivisionismo:
- Il denaro perde valore e viene superato.
- Ogni individuo è tutelato e ha accesso garantito a beni e servizi fondamentali (casa, cibo, salute, istruzione, energia).
- La povertà e l’esclusione scompaiono, perché l’abitazione e il benessere non sono più privilegi, ma diritti universali.
🔹 Condivisionismo 1.0 – La fase di transizione
Il Condivisionismo 1.0 rappresenta il ponte dal capitalismo al nuovo sistema.
- Il denaro rimane ancora in uso, ma come strumento temporaneo.
- Le imprese iniziano a organizzarsi come cooperative che condividono equamente i profitti e le responsabilità.
- Si avvia un percorso di educazione culturale, insegnando che la vera prosperità non nasce dall’accumulo individuale ma dalla cooperazione collettiva.
🔹 Condivisionismo 2.0 – La fase compiuta
Il Condivisionismo 2.0 è la piena realizzazione del sistema.
- Il denaro viene superato, e visto come convenzione inutile e divisiva.
- I beni e i servizi sono diritti universali, accessibili a tutti senza esclusione.
- La produzione non è più finalizzata al profitto individuale, ma al benessere collettivo.
- Ognuno coopera secondo le proprie capacità e riceve secondo le proprie necessità.
- La povertà scompare, perché nessuno può restare senza casa, senza cibo, senza cure.
- La Prosperità e l’abbondanza divengo un bene condiviso collettivo.
- Il Lavoro si trasforma in servizio Cooperativo equamente condiviso.
🎭 Il ruolo dell’individualità
Nel capitalismo, l’individualità è piegata al profitto economico.
Nel Condivisionismo, invece, l’individualità non viene negata, ma si trasforma:
- Non serve più ad arricchirsi, ma a fiorire nell’arte, nella cultura, nella creatività.
- Poiché la produzione è condivisa da tutta la popolazione, le ore di lavoro si riducono, e ogni persona può così scoprire e coltivare i propri talenti artistici e creativi, donandoli alla collettività.
L’individualità diventa espressione libera e arricchente, non più competizione o accumulo.
📚 La chiave del cambiamento: Educazione culturale
Il Condivisionismo non è solo economia, ma cultura e coscienza.
- Richiede un’educazione nuova, nelle scuole e nella società, per superare l’individualismo produttivo.
- Insegna che la vera unità nasce dalla cooperazione.
- Accompagna ogni persona a riconoscere che il proprio benessere è inseparabile dal benessere collettivo.
Sintesi finale
Il Condivisionismo è un sistema sociale che:
- Trasforma la produzione da individuale e competitiva a condivisa e cooperativa.
- Elimina il denaro, sostituendolo con la condivisione equa dei beni e dei servizi.
- Garantisce a tutti un’abitazione e una vita dignitosa, abolendo la povertà e l’esclusione.
- Libera l’individualità dall’obbligo del profitto, permettendole di esprimersi nell’arte, nella cultura e nella creatività.
- Unisce le persone, creando una società equa, solidale e realmente universale.
Viviamo in una realtà sociale in cui le politiche governative continuano a sostenere un sistema ideologico iniquo ed egoistico, in cui lo sfruttamento capitalistico del lavoro altrui è considerato la norma e persino legittimo. Da ciò deriva una società strutturalmente distorta, fondata su un’ideologia fallace, che genera iniquità, disuguaglianze socio-economiche e, di conseguenza, la separazione tra ricchi e poveri.
In questo contesto, il Benessere Sociale ed Economico Condiviso Collettivo non rappresenta né una priorità, né una prerogativa di chi muove i fili ideologici della politica. Mancando una consapevolezza diffusa della sua centralità, questo principio non viene riconosciuto come fondamento costituzionale essenziale per la costruzione di una società realmente evoluta e giusta.
Per questa ragione, OAM – One Action Movement si impegna a promuovere un nuovo ideale: quello dell’equa Condivisione del Benessere Sociale ed Economico. L’obiettivo è contribuire al progressivo superamento del sistema ideologico egoistico su cui si fonda il capitalismo stesso, un sistema in cui il profitto ottenuto dallo sfruttamento del prossimo rappresenta la forza motrice dominante.
Diventa dunque necessario risvegliare nella collettività la consapevolezza che l’ideologia della Condivisione costituisce un nuovo paradigma sociale, nel quale il Benessere Sociale ed Economico Condiviso è il pilastro fondamentale per la realizzazione dell’Equità Sociale, alla quale la collettività umana naturalmente aspira.
L’ideale proposto da OAM si collega direttamente al modello dell’Economia Cooperativa. Unendo questi due concetti – l’Ideologia della Condivisione del Benessere e l’Economia Cooperativa – nasce il sistema SECC: Sistema Economico Condivisivo Cooperativo.
Le cooperative, per loro natura, si fondano sulla condivisione del lavoro e dei beni e servizi prodotti. Ciò che OAM ha voluto evidenziare è che un’ideologia della condivisione è già in parte operativa proprio attraverso le imprese cooperative, e che ciò verso cui tende l’economia cooperativa è il Benessere Economico Condiviso.
Il compito di OAM è quindi anche quello di rendere visibile e consapevole questa realtà latente ma già attiva, mostrando che una nuova Ideologia della Condivisione del Benessere non solo è possibile, ma è già presente.
Nel momento in cui si attiva una conversione ideologica consapevole e collettiva, fondata sullo sviluppo graduale dell’Economia Cooperativa, l’ideologia capitalista perde il suo senso, divenendo obsoleta.
Infatti, l’Economia Cooperativa è già un sistema strutturato e operativo, ciò che manca è solo una maggiore consapevolezza collettiva. È dunque giunto il tempo di comprendere che una nuova ideologia, Condivisiva e Cooperativa, è già disponibile per la collettività e si sta manifestando attraverso il suo risveglio.
Questo nuovo paradigma economico mira alla costruzione di un sistema in cui il Benessere Economico è condiviso in modo sistematico, anche attraverso nuove normative che ne incentivino lo sviluppo e ne riconoscano il valore come diritto costituzionale. Solo così sarà possibile perseguire concretamente la creazione di una società equa, condivisiva e cooperativa, verso cui l’Umanità, nella sua essenza più autentica, tende naturalmente.
Cooperazione vs Competizione
La cooperazione e la competizione sono due approcci fondamentali che influenzano le dinamiche sociali ed economiche. La cooperazione implica lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, favorendo l’interdipendenza, la solidarietà e la condivisione delle risorse. In un contesto cooperativo, le persone si sostengono a vicenda, riconoscendo che il successo collettivo è più importante del successo individuale.
La competizione, d’altra parte, è basata sulla rivalità, dove le persone o i gruppi cercano di superarsi gli uni gli altri per ottenere vantaggi. In questo caso, l’individualismo e il guadagno personale sono spesso privilegiati. Molti ritengono che un equilibrio tra cooperazione e competizione sia necessario per il progresso, ma in alcune situazioni, la cooperazione può essere più vantaggiosa, soprattutto quando si tratta di affrontare sfide globali o problemi complessi come la povertà o il cambiamento climatico. Nel video il Fisico Emilio del Giudice spiega gli effetti negativi di un Sistema Economico basato anche sulla Competizione, e non sulla Cooperazione, che sarebbe biologicamente intrinseca nella natura dell’essere stesso.
La Famiglia come modello Economico Condivisivo e Cooperativo
Il modo giusto di pensare c’è lo da ad esempio una comune Famiglia modello, dove la Condivisione e la cooperazione sono i principi fondanti sui quali la famiglia si auto-amministra, dove tutti Condividono gli sforzi lavorativi ed i frutti che ne derivano in modo equo, per cui “la Grande Famiglia Umana” all’unisono deve adottare anch’essa lo stesso sistema operante ed amministrativo di una Famiglia modello, in quanto è un sistema equo Condivisivo e Cooperativo già sperimentato e funzionale, derivante dalla l’innata Natura umana stessa, dove Il principio di condivisione con gli altri nell’ambito familiare è un fattore biologico innato, che và esteso a tutta la famiglia Umana, così che il Benessere Sociale ed Economico Collettivo sia Condivisivo e raggiungibile per tutti.
Obiettivi di OAM
- Promuove l’Ideologia dell’equa Condivisione del Benessere Sociale Economico Collettivo
- Promuovere il “Sistema Economico Condivisivo Cooperativo”
- promuovere la Creazione di un industria Cooperativa
- Dichiarare le risorse un bene comune collettivo da condividere e quindi nazionalizzare le risorse primarie
- Promuovere la Nuova Alleanza Globale (Uno Alleanza)
- Promuovere la Democrazia Diretta o Liquida
- Costruire il Movimento non in senso di Azione contro il sistema attuale, ma come Azione che implica movimento evolutivo sociale. Quindi Azione, no reazione in opposizione o contro qualcosa, ma Azione verso qualcosa, verso la Cooperazione Condivisiva Globale Globale.
Modifica dell’art. 1 della Costituzione
L’Italia è una Repubblica democratica Condivisiva e Cooperativa, fondata quindi sull’Ideale di Condivisione equa del Benessere Sociale collettivo, e sul Lavoro Cooperativo.
Lo Stato democratico ripudia l’ideale iniquo del profitto lucrativo conseguito tramite lo sfruttamento del lavoro altrui, ideali dai quali scaturiscono vari mali sociali come la poverta’ e la delinguenza che ne deriva.
Seguono adesso alcuni brevi considerazioni ed aspetti dell’Economia dei quali tener conto, per capire meglio come essi possano essere migliorati, per migliorare quindi la società stessa e quindi anche tramite essi apportare il Benessere ideale Economico e sociale Condiviso, al quale questa nuova ideologia della condivisione aspira:
Il rapporto tra dipendente e padrone
Il rapporto tra dipendente e padrone può generare disuguaglianze, soprattutto se il sistema economico favorisce una distribuzione ineguale delle risorse e dei poteri. In molte aziende, i datori di lavoro accumulano ricchezza attraverso il lavoro dei dipendenti, ma spesso senza che questi ultimi ricevano una parte proporzionale dei profitti che contribuiscono a generare. Questa disparità può portare a una concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, aumentando le disuguaglianze sociali ed economiche.
Un modello più equo è possibile tramite le cooperative e le imprese sociali, le quali hanno la potenzialità di tramutare il rapporto gerarchico iniquo attuale di dipendente e padrone, in quanto nelle cooperative tutti sono soci possono partecipare attivamente alle decisioni aziendali avendo così voce in capitolo, ed i guadagni sono inoltre condivisi in modo equo.
Il Lavoro Umano sostituito dalle Macchine
Le macchine e i robot stanno sostituendo il lavoro umano, per cui l’uomo non avrà più lavoro così come percepito attualmente, quindi o il capitalista condivide i profitti che guadagna da un eventuale industria robotica, oppure lo stato/Collettività crea e opta (Voto) per un sistema governativo ideologico dove si provvede ad incentivare e utilizzare la tecnologia per apportare il Benessere Economico condiviso collettivo.
In altre parole se saranno le macchine a produrre, allora i frutti di questa produzione devono andare a tutti, e non solo alle corporazioni capitaliste che detengono il controllo della produzione delle macchine. È il nuovo Sistema Cooperativo è Condivisivo che deve supportare e sviluppare l’industria cooperativa per produrre beni e servizi così da usufruirne la totalità della collettività, e non più il Sistema Capitalistico accumulativo del Capitale, che aspira anche al monopolio produttivo. (Anche per fini di controllo delle masse) Condividere con tutti ciò che le macchine e i robots provvedono a produrre è il modo giusto di pensare . In pratica l’industria produttiva robotica deve crearla la comunità unità stessa, (ovvero lo stato/Collettività) per usufruire dei beni prodotti, per il proprio sostentamento e benessere condiviso, su base condivisionista, e non su base capitalista che aspira quindi al profitto e all’accumulo del capitale. (Non curante delle fascie più deboli nella povertà)
Nel Capitalismo il capitale è usato per fini privati ed egocentrati, e quindi
per:
- “l’accumulo della ricchezza” (non redistribuita equamente)
- Profitto privato e quindi l’appropriazione forzata e non condivisisa del plusvalore prodotto dai lavoratori.
- Lo sfruttamento del lavoro altrui e quindi la non Condivisione e Cooperatività degli sforzi lavorativi nel produrre beni e ricchezza
Il Capitalismo non si cura del prossimo si cura dei propri profitti, ed abbandona la fascia più debole a sè stessa e alla povertà, perchè dotata di meno talento produttivo, il condivisionismo cooperativo invece aiuta il prossimo ad integrarsi nell’ambito lavorativo in modo naturale e non competitivo, e l’individuo non si sente sfruttato dal suo padrone perchè egli è co-propretario della cooperativa stessa, e la consapevolezza di ciò lo porta ad essere più in armonia con se stesso, e ad essere anche più produttivo.
Nel Condivisionismo si è un tuttuno condivisivo del benessere, nel Capitalismo si è divisi in ricchi e poveri in conflitto frà loro, spesso il povero è discriminato e questo può generare altri mali sociali, perchè cio può indurre il povero a divenire aggressivo, lo induce anche a rubare – a delinquere e ad organizzarsi in modo illecito per la propria sopravvivenza. Nel Condivisionismo, la ricchezza è redistribuita in modo equo, per cui la remunerazione di ognuno può essere maggiore, e le sue ore di lavoro possono diminuire la dove i robots aiutano nella produzione di cibo e beni. Il punto è che l’industria deve essere cooperativa e della collettività che ha fini condivisivi del Benessere del prossimo, e non di società private che hanno fini di sfruttamento del prossimo per profitto privato.
Il potere d’influenza sociale del Capitalismo
L’influenza del Capitalista sulla Politica fà si che il sistema economico capitalista sia sostenuto dai governi in quanto, comprensibilmente, il capitalista controlla la politica per mezzo del potere del denaro, affinchè faccia i suoi interessi, e mantenga inalterata l’ideologia capitalista, anche a livello culturale agisce per influenzare l’opinione pubblica, nel pensare che il modello capitalistico sia il più sensato e costruttivo per la società. Quindi ci deve essere innanzi tutto una rieducazione culturale a riguardo per poter creare le basi del cambiamento affinché la nuova ideologia della Condivisione possa radicarsi nello strato ideologico -culturale della società.
Profitto Privato vs Profitto Condiviso
Il profitto privato si riferisce ai guadagni che un individuo o una società ottengono da un’attività economica, solitamente senza considerare l’impatto sulle altre persone o sulla comunità. Questo tipo di profitto è focalizzato sul guadagno personale o aziendale, ed è una caratteristica comune nel sistema capitalista, che da vita quindi ad una disuguaglianza di ricchezza e sopratutto alla povertà della quale il Capitalismo è oltretutto disinteressata.
Il profitto condiviso, invece, implica una distribuzione dei guadagni in modo più equo, (spesso coinvolgendo le comunità, i lavoratori o altri attori sociali) In questo modello, l’obiettivo è non solo il benessere di chi gestisce l’attività economica, ma anche il miglioramento delle condizioni collettive. Esistono vari approcci che favoriscono il profitto condiviso, come le imprese sociali, la cooperazione e i modelli di business sostenibili. Nel caso del profitto condiviso vuol dire quindi che la collettività, che allo stato attuale è sfruttata economicamente per il profitto privato, ha più accesso a costruirsi il Benessere Economico e sociale a cui l’individuo aspira.
Globalizazzione libera vs Globalizazione regolamentata
La globalizzazione libera / sfrenata, senza regole o controlli, spesso porta a concentrazioni di ricchezza, sfruttamento del lavoro, degrado ambientale e perdita di identità culturale. Anche se favorisce l’innovazione e la crescita economica, può creare profonde disuguaglianze e destabilizzare intere comunità.
La globalizzazione regolamentata implica l’introduzione di norme e controlli per garantire che i benefici della globalizzazione siano distribuiti equamente, riducendo le disuguaglianze e minimizzando gli impatti negativi su economie locali, ambiente e diritti dei lavoratori. È un approccio che mira a bilanciare l’apertura dei mercati con protezioni per le persone e il pianeta.
Nel momento in cui l’industria capitalista viene sostituita dall’industria cooperativa (e finanche robotica) allora la globalizzazione libera (sfrenata – che ha raggiunto il suo apice di iniquità in quanto da essa scaturiscono varie iniquità sociali ) può essere a sua volta sostituita da un “Sistema Industriale Produttivo Regionale (sempre più) Auto Sufficiente Cooperativo a Tecnologia e Creatività Condivisa” (niente piu brevettazione) fatta per lo più di piccole e medie imprese Cooperative dove in più le nuove tecnologie sono condivise e non più brevettate per profitto privato, ma per il bene collettivo, e dove i beni primari sono quindi prodotti in base al concetto di “Km zero”. Per cui la Globalizzazione regolamentata mira di più a sviluppare un Economia e lavoro locale equamente redistribuito sui territori Globali sempre più a km zero , in modo che si riducano anche gli sforzi, gli sprechi, i consumi e quindi costi e tempi di trasporto, che rappresentano un lavoro extra e spreco di risorse Energetiche ed Umane ulteriori, caricato sulle spalle ed il portafoglio degli individui e della collettività.
La globalizzazione quindi deve essere fondata e tenere conto del concetto della Condivisione dei benefici economici che deve generare alla collettività, e non solo ai benefici economici che portano alle multinazionali, che tra l’altro aspirano al monopolio Economico e produttivo, che sul piano sociale, accresce le disuguaglianze di benefici e ricchezze e si crea dipendenza da un unico attore dominante. Inoltre, il monopolio spesso concentra il potere politico ed economico, limitando la libertà di scelta e l’accesso equo alle risorse.
Quindi necessità un Programma Produttivo regolarmentato dove la produzione di beni e servizi porti beneficio condiviso alla collettità (e non più a singoli gruppi disinteressati dell’equa redistribuzione delle risorse) e dove gli sforzi di produzione sono anch’essi condivisi e Cooperativi.
Evolversi interiormente, ritrovare un equilibrio a livello interiore tra il nostro Ego e la nostra Anima è imprescindibile, se vogliamo manifestare nel mondo esteriore, una struttura sociale più equilibrata che sia il riflesso esteriore del nostro equilibrio interiore in cui l’atteggiamento egoistico viene superato ed emancipato, per dar vita ad un sistema ideologico più altruistico, fondato quindi sulla Condivisione equa e mutuale del Benessere sociale.